La frittura fa bene o fa male?

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La frittura fa bene o fa male? Una domanda che gli amanti della buona cucina si pongono spesso, nella speranza di una risposta positiva che non arriva mai. Ma se la frittura è così deleteria per il nostro organismo, perché nei ristoranti e in molti altri locali continuiamo a trovare tanti cibi fritti?

In realtà, come abbiamo già avuto modo di vedere in altri articoli, non è copletamente vero che la frittura faccia male. Effetti positivi o negativi sul nostro organismo dipendono da moltissimi fattori. Innanzitutto dobbiamo valutare l’olio che è stato usato per friggere. Altri elementi da prendere in considerazione sono l’orario in cui consumiamo un cibo fritto, il tipo di alimento che è stato fritto, se abbiamo delle problematiche di salute tali da far assorbire meglio o peggio la frittura al nostro organismo.

Cerchiamo di rispondere a queste domande prendendo a prestito i pareri di medici e specialisti.

Quando la frittura fa bene

Una frittura salutare per l’organismo è innanzitutto una frittura in cui viene utilizzato olio extravergine di oliva, meno grasso degli oli di semi. L’olio va poi usato una sola volta, in modo che i residui grassi che si verranno a creare nell’olio non si accumuleranno negli alimenti fritti successivamente. Questo è evidentemente un invito a non consumare cibo fritto in fast food e altri locali dove, per ragioni economiche e pratiche, l’olio non può essere cambiato spesso.

La frittura può essere un buon sistema di cottura per verdura e ortaggi, come patate, pomodori, zucchine e melanzane. Sarebbe invece preferibile non friggere le carni, che rilasciano molti grassi che vanno poi ad accumularsi sulla parte magra del cibo.

Ovviamente tutto questo ha valore se non si esagera con le quantità. Più prodotti fritti si mangiano e più lo stomaco fa difficoltà a digerirli. Un buon consiglio potrebbe essere quello di non mangiare cibi fritti più di due volte a settimana.

Quando la frittura fa male

Dopo quanto appena detto, è evidente che il primo fattore negativo è la quantità: mangiare fritto fa sicuramente male se lo si fa spesso e in grosse quantità. Le conseguenze sono non solo legate all’aspetto fisico. Il rischio di ingrassare è anche meno importante rispetto ad altre conseguenze dannose, quali l’aumento del colesterolo e potenziali problematiche di stomaco.

Queste conseguenze sono ancora più dannose quando il cibo fritto è l’unico pasto e non parte di un’alimentazione più equilibrata. Peggio ancora se tutto questo avviene la sera: intestino e fegato faranno ancora più fatica a smaltire il tutto.

In conclusione, il nostro consiglio resta sempre lo stesso: olio extravergine, alimenti di qualità e, soprattutto, moderazione.

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